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Immagine del redattorePasquale Castelgrande

Ritmo lento in Trentino: dove “ricaricar-si”

La montagna d’inverno offre tanti momenti per caricarsi di energia buona. Vi consigliamo un

itinerario in un angolo nascosto del Trentino, dove annoiarsi sarà davvero difficile.





Direzione Altopiano della Paganella: un territorio pieno di esperienze da provare. Grazie alla sua posizione super favorevole, è ben raggiungibile in auto elettrica. Una meta collegata ad importanti città del Nord Italia; in effetti, si trova a circa 1 ora da Verona, poco più di 2 ore da Bologna o Padova, e 3 ore da Milano.

Il futuro dell’elettrico è nelle mani di chi viaggia! Vi forniremo gli spunti più interessanti per una

gita elettrica nella bellezza del Trentino, tra natura e semplicità della vita di montagna.

La capillarità delle varie colonnine tra Be Charge e Neogy vi permette di non avere pensieri. Potete scegliere di ricaricare velocemente, grazie alla colonnina fast di San Michele all’Adige c/o Eni Station, in via Brennero 6.

Già da qui è possibile scoprire le meraviglie della Piana Rotaliana tra arte e cultura, seguendo l’itinerario della S.P. 64 o la S.S 421. Non perdete la visita al museo degli Usi e Costumi della

Gente Trentina.


Una volta raggiunto il fondovalle, imboccando il lungo tunnel che evita l’attraversamento del centro

di Mezzolombardo, potete continuare verso il capoluogo, dalla S.P. 235 fino a confluire nei pressi

di Trento. Incastonata nel cuore delle Alpi, sfruttate le colonnine fast di Ionity (uscita 7) Infine, seguite l’uscita 6B, per il centro. Trento si è sviluppata ai tempi dei Romani, e conserva ancora oggi, parecchi elementi.

Entrambe le colonnine dispongono della potenza massima fino a 110 kW.

Vi portiamo ad Andalo, per un appuntamento mattutino fuori dagli standard. Ore 05.30, siamo

pronti ad assistere all’alba in Paganella. Un evento imperdibile che ci farà dimenticare la levataccia.




Ad accompagnarci in questa avventura c’è Manuel dell’associazione Ambiez Mountain Guides,

un’esperta guida alpina del territorio. Per la cronaca, ci svela di avere anche lui un’auto elettrica;

condividendo la nostra stessa passione per la mobilità silenziosa. Complimenti per la coerenza di

scelta di vita e lavoro.





Assisteremo all’enrosadira sulle cime delle Dolomiti di Brenta, abbinata ad una colazione nel caldo rifugio La Roda. Con l’aiuto dell’impianto, saliamo verso la cima a 2125 metri slm. mentre fuori è ancora buio! L’aria è pura ma altrettanto gelida. Il freddo secco e pungente si fa sentire sul volto e le mani nonostante i guanti. Una volta lassù, sembra di poter toccare le stelle con mano.

La colazione al calduccio del rifugio è servita. Il tempo di gustare le prelibatezze della casa insieme

al caffè caldo, che sta per accadere un evento unico nel suo genere. La luce del sole penetra pian

piano dalle vetrate appannate del rifugio.



fenomeno dell'enrosadira sul gruppo di brenta
Enrosadira


Uno spettacolo della natura si offre a noi, un episodio bellissimo che si ripete ogni giorno all’alba ed al tramonto, da quando le rocce calcaree che sono le Dolomiti, sono emerse dagli oceani. I raggi del sole vengono a baciare le maestose cime, che si

tingono di rosa. I riflessi della luce solare trasformano il colore grigio roccioso in un caldo e

naturale colore fucsia, da fare sognare ogni donna. Usciamo sul piazzale esterno per ammirare lo

spettacolo. Una carica per la mente; al corpo, ci pensa lo storico gestore Gigi, preparandoci le uova strapazzate, omelette e pancetta, all’aria aperta.




Questa Magia nei secoli ha ispirato tante bellissime storie e leggende. La più famosa, di sicuro, è

quella di re Laurino e delle sue magnifiche rose… “Tanti, tanti anni fa sulla catena montuosa del

Catinaccio viveva re Laurino, lo scaltro re dei nani, che passava le sue giornate scavando nelle

viscere della montagna alla ricerca di gemme preziose. Tra i suoi tesori, il re possedeva una cintura

magica, che gli permetteva di diventare invisibile. Un giorno il re dell’Adige tenne una grande

festa a cui invitò tutti i nobili, tranne re Laurino. Il re dei nani, però, ci andò lo stesso, indossando la

sua cintura per non farsi vedere da nessuno. Alla festa c’era anche Similde, la bellissima figlia del

re. Laurino se ne innamorò al primo sguardo e, sfruttando la sua invisibilità, la rapì e la portò con sé nel suo regno sul Catinaccio. Con un incantesimo, ricoprì la montagna di un bellissimo manto di

rose rosse (non a caso in tedesco il Catinaccio è conosciuto col nome di “Rosengarten”).

Il re dell’Adige però non restò con le mani in mano e con il suo esercito marciò verso il regno di re

Laurino, deciso a liberare sua figlia. Il re dei nani era sicuro che nessuno lo avrebbe scovato perché, grazie alla sua cintura, poteva rendersi invisibile, ma non aveva tenuto conto di una cosa: ogni volta che si muoveva su quel giardino di rose, ne calpestava qualcuna. Così ai soldati del re bastò seguire il sentiero di rose calpestate per raggiungerlo, acciuffarlo e strappargli la cintura magica. Al re dei nani non restò che arrendersi e consegnare al padre la bella Similde. Prima di farlo, però, lancio una tremenda maledizione contro quel giardino di rose che lo aveva tradito. Disse: “né di giorno, né di notte alcun occhio umano potrà più ammirarti". E così, dove un tempo c’erano quelle bellissime rose non restò che la nuda roccia. Re Laurino, tuttavia, non aveva tenuto conto dell’ora del tramonto. Per questo, ancora oggi, quando il sole scende dietro le montagne, possiamo ancora ammirare il giardino di rose rosse che colora le cime delle Dolomiti”





È tempo di muoversi un po' per riscaldarci. Andiamo a ciaspolare sui sentieri innevati intorno al

rifugio. Manuel è sempre qui con noi, pronto a condurci sul sentiero verso il Rifugio Cesare Battisti

(non più operativo). Eccoci, pronti a partire dopo un breve briefing su come indossare le racchette

da neve. Il manto nevoso ha quasi sommerso i pannelli di indicazione e le ciaspole ci permettono di “galleggiare sulla neve”. Il sole inizia a scaldare l’aria, il paesaggio circondante è ricco di pino

mugo, i profumi sono indescrivibili. Una bella esperienza a stretto contatto con la montagna. Il cielo

è terso ed in lontananza intravediamo il luccichio del Lago di Garda.

Una vista sulla Vallata si presenta davanti a noi circa a metà strada, insieme alle torri e le guglie del gruppo delle Dolomiti di Brenta, possenti articolazioni rocciose dalle forme slanciate. Una volta

esisteva una funivia per collegare la Cima Paganella al capoluogo.

A fine percorso, Manuel ci delizia con aneddoti sul Re dei Boschi, per fortuna in letargo in questo

periodo o quasi (visti i segni dalle grinfie presenti su un tronco), simbolo del Parco Naturale

Adamello Brenta: l’orso bruno.

L’occasione per dirigervi verso Spormaggiore, una delle 7 gemme del comprensorio della Paganella, e visitare la Casa del Parco Naturale Adamello Brenta dedicata al plantigrado. Seguendo le indicazioni per la piazza centrale del paese, in via dell’Asilo, troverete una colonnina

per ricaricare l’auto fino a 22kW di potenza. Potete visitare il museo, e se la carica non è terminata, c’è anche l’area faunistica, in cui è possibile osservare esemplari dal vivo. In questa zona del Trentino sono presenti più di 100 Orsi, in libertà.





L’autonomia della macchina si riduce un po’ per le rigide temperature di questi giorni della merla.

Nessun problema, grazie alla rete di colonnine presenti sul territorio, sarete più carichi che mai.

Continuiamo il nostro itinerario nella vicina Fai della Paganella. Anche qui troverete una

colonnina per ricaricare in maniera sostenibile. Lasciamo l’auto in carica presso lo stallo in via del

Risorgimento 2 (alle spalle dell’hotel Belvedere). In abbinamento al ritmo lento della carica,

approfittiamo per svolgere un’esperienza al Parco del Respiro. Abbiamo appuntamento con Stefano e Debora che ci guideranno in un bagno di Foresta. Il tempo di un pieno alla nostra Tesla, per risvegliare i sensi.




Spegniamo i motori per farci guidare in questa esperienza di Forest Bathing. Una pratica nata in

Giappone, e molto diffusa in alcuni Paesi dell’estremo Oriente, dove essa svolge un grande ruolo

nella medicina preventiva. In effetti diversi studi scientifici dimostrano che alcune sostanze volatili

componenti degli oli essenziali prodotti da diverse specie di alberi, se inalate in dose sufficiente e

per un periodo di tempo adeguato, inducono cambiamenti fisiologici prolungati nel corpo umano,

aiutando alla riduzione dello stress, della pressione sanguigna, e all’innalzamento delle difese del

sistema immunitario.

Ma noi che guidiamo elettrico, siamo sempre più rilassati!

Dopo avere percorso un breve tratto antropizzato, ci addentriamo nel bosco dal sentiero appena

fuori dal Paese, dove lo scricchiolio delle foglie di faggio e la morbidezza degli aghi di larice ci

condurranno verso punti panoramici della Valle dell’Adige. Iniziamo con una passeggiata in pineta

a passo da fenicottero, per azzerare la mente, concentraci sul proprio respiro e stare in simbiosi con l’ambiente che ci circonda. Rigorosamente in silenzio, attenti al frusciare delle foglie, allo

scalpicciare lontano dello scoiatolo sinonimo di ambiente puro, al grido del picchio verde che

preannuncia la bella stagione, il bosco bisbiglia dal concentrato di mille vite e quindi di una sola…

Nel Parco del Respiro di Fai della Paganella, predominano i faggi… per un’incetta di monoterpeni,

sostanza volatile con proprietà antinfiammatorie e dai numerosi benefici al sistema nervoso

centrale.

In questo percorso, da brava guida nazionale di trekking (una delle sue tante qualifiche), Stefano

descrive con sapienza tutti i nomi delle Montagne che ci circondano. La vista a 360 gradi da alcuni

punti panoramici senza foschia, permette di scrutare le vette più lontane dell’Alto Adige e perfino

del confine austriaco.

Entriamo nel vivo dell’esperienza attraverso appunto, il respiro! Stefano insegna come ricaricare i

nodi bioenergetici attraverso le piante. Rilasciando anidride carbonica nella natura, l’uomo dona

ioni positivi agli alberi, che cedono a loro volta, ioni negativi ed ossigeno, che bello scambio

ecosostenibile. Il perfetto collegamento impercepibile tra uomo e natura. Impariamo a respirare

cosi, con il fusto, annusando letteralmente il tronco che sprigiona in questa maniera, profumi

intensi, e diversi tra le specie.

Ad un certo punto dell’esperienza, la nostra guida ci fa scegliere una piuma a piacimento, tra una

serie raccolte da Lui in Natura. Numerosi sono i volatili in zona, per via delle correnti calde

ascensionali. A caso scegliamo una piuma di Falco Pellegrino ed una di Falco Pecchiaiolo. Ad

ognuna carichiamo il “peso” di un nostro pensiero negativo da liberare, lasciare andare, nel Parco,

per tornare a casa carichi di sola energia positiva offerta dalla Natura.




Ultimo momento di relax con Stefano, bravo Agro Ecologo e Debora, fantastica Naturopata ed

operatrice olistica dell’Associazione “Brentanima”. Arriviamo al termine del percorso dove si

stende davanti a noi, un’amaca gigante, con vista sotto il cielo azzurro ed i grandi fusti spogli. Ci

lasciamo trasportare un altro pò; da un racconto davvero fantasioso ma altrettanto realistico per la

madre terra che lui chiama semplicemente “Gaia”, profumati da un unguento spalmato sulle mani e

viso da Debora, a base di olio d’oliva, cera d’api, iperico ed olio essenziale al bergamotto.

Ritornando verso l’auto avvistiamo anche orme dai lupi, lepri e volpi sulla neve. I racconti e la

passione per la natura dagli operatori, sono pieni di emozioni e passioni. Siamo super carichi di

energia green quanto la nostra auto. Il rispetto tra uomo e natura è l’essenza dell’esperienza,

garantiamo nel dire che crea assuefazione… provare per credere!

Prendendo come punto di riferimento la città di Trento, potrai percorrere l’itinerario su quattro ruote

alla scoperta di alcune Valli del Trentino, in maniera circolare. Percorri la S.S. 237 in direzione

Sarche-Ponte Arche (Terme di Comano), dove lungo l’itinerario, farai una breve sosta a Castel

Toblino, il più romantico dei castelli trentini che si specchia nell’omonimo lago.





Da lì, a soli 20 minuti di auto sali in direzione Molveno-Andalo. Alla scoperta di San Lorenzo

Dorsino e delle Giudicarie Esteriori. Visita un vero e proprio gioiellino che appartiene al Club dei

Borghi più belli d’Italia. Composto da 9 piccole frazioni, ognuna con una vita a sé ed ognuna con

un’architettura particolare. Il cuore di ogni “Villa” è presente una fontana, dove nacque la vita. A

questo punto, parcheggiate l’auto in piazza Sette Ville, e sgranchitevi le gambe per scoprire l’antica

storia del paese, visitate le chiesette frazionali ed i palazzi storici simbolo della cultura contadina

che caratterizzava la vita montana.



borgo di montagna sotto la neve


Di fonte alla piazza principale, è possibile ricaricare ed usufruire del roaming di Be Charge, grazie

ad una colonnina installata sul piazzale della banca locale.

Il borgo è famoso anche per la produzione di un antico salume presidio Slow Food, prodotto

esclusivamente a San Lorenzo. Nel mese di novembre ospita una Sagra di qualità da non perdere. Il suo nome è Ciuiga, Pigna in dialetto trentino. Questo insaccato è prodotto con carne di maiale, rapa bianca, spezie e tanta tradizione! Segue quindi la stagionalità dei mesi più freddi per via

dell’ortaggio utilizzato.




Nella frazione di Senaso, esiste un luogo carico di storia e tradizioni, dove dagli anni ‘70 un antico caseificio frazionale è stato adibito ad affumicatoio sociale. Tutt’ora, durante il periodo di

produzione, ogni famiglia che prepara le Ciuighe, può ultimare la ricetta portando ad affumicare le

proprie produzioni norcine, accendendo cosi il fuoco, apprezzando il tempo!

Il simpatico Stefano, circa 60 anni di vita nelle montagne di San Lorenzo, ci accoglie aprendoci la

porta di questo scrigno rurale, e raccontandoci aneddoti di paese.

Avete l’acquolina in bocca? Non vi resta che programmare una sosta gastronomica da queste parti.

Un nostro consiglio… staccate la spina, scaricatevi la App di Be Charge, e con la macchina elettrica piena di autonomia partite per il nord!


Alexandra & Pasquale Electric-Trips

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