Un bandierone rosso con la mezzaluna e la stella bianca sventola imponente.
In lontananza si stagliano i primi minareti.
Siamo arrivati anche in Turchia, con la macchina elettrica naturalmente!
Davvero felici di raccontarvi questo ultimo viaggio. Vi lasciamo il nostro racconto, nella speranza di leggere sempre di più anche le vostre avventure.
"Merhaba" è la prima parola che impariamo a pronunciare in dogana varcando il confine turco.
Diamo il via alla prima emozione forte, accorgendosi che uno dei nostri passaporti è scaduto!
Viaggiando in auto direttamente dall'Italia, siamo sinceri, abbiamo sudato freddo. La fretta di partire per le vacanze a volte fa brutti scherzi.
Ci scervelliamo nel cercare una soluzione nell'immediato sbirciando in rete. Non ci resta che giocare il super Jolly della carta di identità, perchè si, in Turchia fortunatamente "si può fare". A patto che il documento non sia prossimo alla scadenza.
Oltrepassiamo la frontiera di domenica, tentando invano di acquistare la vignetta in una stazione di servizio. Dopo pochi chilometri, scopriamo che è giorno di festa nazionale del lavoro.
Conta sempre il viaggio, non la destinazione.
Va tutto bene, l'avventura continua...
In Turchia si può pagare L'autostrada solo acquistando una vignetta elettronica, o ancora tramite video pedaggio saldando con carta di credito. E' sufficiente registrare la propria targa on-line (su DKV) entro 15 giorni dall'ingresso.
Prestare attenzione, gli autovelox sono molto frequenti!
Ti diamo un consiglio. Il Roaming in Turchia è costosissimo. L'alternativa è acquistare una e-sim on line Holafly. Ricorda di utilizzare il nostro codice amico, affinchè tu possa ottenere uno sconto sull'acquisto della e-sim. Abbiamo navigato ed utilizzato il telefono cellulare senza limiti di dati.
Da Edirne, capitale del regno ottomano, alla città divisa dallo stretto del Bosforo impieghiamo circa 4 ore e mezza. Il manto stradale è davvero ben tenuto.
É maggio, approfittiamo per godere dei paesaggi verdissimi della Tracia che sfociano nel turchese del Mar di Marmara man mano che ci si avvicina ad Istanbul. Sempre più minareti, cupole e grattacieli spuntano di fronte a noi.
Guidare nella città più trafficata al mondo è un'esperienza unica. Dove il tempo trascorso per arrivare a destinazione e la distanza sembrano essere senza fine.
Capiamo quindi di essere giunti ad Istanbul quando il traffico si fa sempre più pressante.
Il giusto mantra è quello di mantenere la calma per arrivare a destinazione.
Vi risparmiamo i dettagli di quando, ci siamo imbottigliati a passo d'uomo nel dedalo di stretti vicoletti della città vecchia, in cerca di un parcheggio.
Alloggiamo nella zona di Beyoglu, un quartiere sinonimo di "caos sublime".
Qui si anima già la movida, un naturale prolungamento del fermento che si vive nella vicina zona di Karaköy.
Il punto più comodo per lasciare la macchina elettrica si trova presso l'innovativo waterfront Galata Port. Sicuramente all'avanguardia ma con uno stile architettonico dall'impatto ambientale non indifferente. Affrontiamo un rigoroso controllo stile aeroportuale all'ingresso, per poi lasciare l'auto a ricaricare la batteria.
Il servizio è gentilmente offerto da Porsche, con charger lenti plug and play. Per un pò di giorni, il nostro viaggio a quattro ruote si ferma. Le nostre gambe hanno bisogno di sgranchirsi, ed allenarsi nei vicoli e salite della città.
Decidiamo di spostarci a piedi ed utilizzare i mezzi pubblici nei tre giorni di permanenza.
La bellezza di Istanbul è fatta di piccole, grandi cose. L'avventura più bella è quella di seguire il suo fermento e viverne a pieno l'armonia, facendoci guidare da itinerari fuori dai classici clichet.
Abbiamo testato per voi
La città è un vero e proprio paradiso gastronomico in cui tutte le culture regionali sono valorizzate. Patria dello street food, eccellenti mezes, o ancora ristoranti gourmet per eccellenza... Istanbul la fa da padrona. Materie prime fresche, spezie delicate, colori cromoterapici. Un'esplosione di sensazioni per il palato ad ogni boccone. E come non sottolineare i profumi trionfali della carne alla griglia che invade le strade, e per la quale i turchi si dimostrano dei grandi maestri ?!
Il mattino ha l'oro in bocca. Come in buona parte dell'oriente, le colazioni sono prevalentemente salate! Troviamo venditori di simit, ovvero una deliziosa e morbida ciambella di farina e sesamo tostato, ovunque ci giriamo. Da non crederci: ne troviamo alcuni anche in piena strada a scorrimento veloce.
Per la seconda colazione in città, ritiriamo la nostra "pagnotta" ancora calda direttamente da un forno del quartiere Fatih. Arriva quindi anche il momento di accompagnarla da un profumatissimo caffè Turco. Fragranza e aromi inebrianti per un risveglio da local.
Famoso in tutto il mondo, il caffè qui si assapora con ritmi lenti. Il giusto tempo di meditazione e consapevolezza per permettere alla polvere di caffè di depositarsi nella tazzina. Mente e corpo ora sono in equilibrio.
Ad Istanbul si mangia a tutte le ore.
Il nostro stile di vita ci spinge sempre di più a selezionare un modello particolare di viaggiare. Amiamo vivere l'esperienza nella maniera più essenziale possibile. Le radici insieme all'etica contano, sempre ed ovunque ci troviamo.
Il suo nome è Muammad e lo "seguiamo" già dall'italia! Si trova leggermente fuori dalla rete stretta dei vicoli del centro pieni di ristoranti, laddove i taxi fanno manovre su pendenze oltre il 30%.
Il locale è piccolino, con una manciata di tavoli fuori in stile spartano. Qui si siedono sapienti operai locali, insieme ad ospiti dal mondo, incuriositi e pronti per una degustazione di teste d'agnello con cipolla, delicato prezzemolo e spezie a piacere. Fantastica idea anti spreco. Beyoglu kelle sogus per noi hai vinto con la tua formula!
Girovagare per piccoli quartieri che ti trasportano fuori parametri, prendendo il tuo istinto come unica bussola.
Gustare un ritemprante Boza, in un locale storico frequentato da soli cittadini locali, ci fa sentire "ospiti". Anche con gli sguardi puntati come abbaglianti.
Recuperare ceci tostati nel negozietto di fronte, pronti a tuffarsi nel nostro fermentato di miglio rimangono esperienze per noi uniche.
In ben 3000 moschee si racchiude tutta la storia della città.
Uno dei luoghi più iconici al mondo è la moschea blu: l'unica al mondo formata da ben 6 minareti. Un vero e proprio lavoro architettonico progettato dalla donna Zeynep Fadillioglu.
Informazione utile per chi viaggia in EV
Troverete un Supercharger Tesla, aperto a tutti gli EV, nella sponda asiatica della città, facilmente raggiungibile dalla traversata sul ponte sopra il Bosforo. Traffico permettendo!
Da fare assolutamente
Il nostro consiglio è quello di apprezzare i colori della città al tramonto, scegliendo un traghetto direzione il quartiere Kadikoy per trascorrere la serata. Siamo immersi in un panorama incredibile e difficile da abbracciare con un solo sguardo. Di sera diventa complice anche l'illuminazione multicolore del ponte Yavuz e della torre tv. Fra incanto e ingegno.
Da Beyoglu, la traversata dura circa 20 minuti. Appena sbarcati veniamo accolti dal canto del muezzin che ci riporta per un attimo ai souq del Marocco ;-)
Troviamo un quartiere vivace, moderno, con street art e bar in stile europeo.
In questa parte di città la vita si ferma prima. Arriviamo appena in tempo da Cyafrasi per la cena. Purtroppo pur avendo prenotato con largo anticipo, l'accoglienza non è delle migliori ; e quindi sono soltanto i piatti che osserviamo in lontananza dalla gastronomia, che ci invitano a rimanere. Inizia un percorso alla scoperta di sapori rari ed unici. Abbiamo viaggiato anche a tavola con piatti che spaziavano dalla mesopotamia al regno ottomano, dall'Asia alla penisola araba, il tutto accompagnato dal vento dei balcani fino al caucaso. Sul tavolo peperoncini e sommacco non mancano mai. Diciamo la verità, ne è valsa la pena.
Perchè il cibo è cultura con le sue regolarità e le sue variazioni: una forma di socializzazione, dai colori ammalianti.
Ultima chicca
Il cambio favorevole con la lira turca è per noi ancora super conveniente quindi torniamo a casa con un carico di spezie direttamente dal mercato locale, appena fuori dal Gran Bazar. Avete la nostra parola, qui è il posto giusto.
Facciamo un passo indietro
Se siete arrivati a leggere fin qui, significa dunque che siete curiosi di sapere come siamo arrivati ad Istanbul in macchina elettrica.
Siamo partiti da Bologna, una mattinata di fine aprile, intraprendendo la via dei Balcani.
Le tappe scelte sono Zagabria (Croazia), Belgrado (Serbia), e Sofia (Bulgaria).
3 capitali spalmate su un totale di circa 5300 km fino ad Istanbul.
Passando dalla Slovenia, per la prima volta ricarichiamo presso una stazione Supercharger Tesla dotata di caricatori V4. In questo nuovo stallo i cavi sono più lunghi, e facilitano cosi l'inserimento della presa per tutti i veicoli elettrici. E' presente anche un piccolo schermo LCD.
La potenza massima di ricarica di 250 kW è al momento invariata rispetto ai V3.
Sperimentiamo per la prima volta la vignetta elettronica, acquistata on line un pò prima del nostro ingresso nel Paese. Cosi da facilitare l'ingresso.
ZAGABRIA
Decidiamo di lasciare l'auto in un parcheggio pubblico, distante soli 10 min a piedi dal centro storico. Per godere di tariffe agevolate, vi basterà presentare una copia del libretto dell'auto, presso l'accoglienza. Subito fatto, così da ottenere lo sconto del 50% sul prezzo giornaliero. E come se non bastasse, per i possessori di un auto elettrica, si può anche utilizzare gratuitamente uno dei vari caricatori installati all'interno, per un massimo di 4 ore. Ne usufruiamo con tanta gratitudine.
Oltre ad essere una delle città più sicure d'Europa, Zagabria capoluogo della Croazia, è una delle città più colorate al mondo. Divisa dalla parte alta, con i suoi quartieri ricchi di storia, alla parte bassa, più moderna ed urbanizzata. Muovendoci a piedi, tra innumerevoli scalini, e salite mettiamo a dura prova i nostri piedi, per godere al massimo dell'essenza in 24 ore di tempo a disposizione.
Piccola confidenza
Passeggiando per il centro storico dopo il tramonto, osservate bene i lampioni a gas ancora presenti nelle vie più tranquille e significative. La luce viene accesa manualmente, ogni giorno da un addetto del comune.
Nel cuore della città troviamo vari omaggi dedicati alle personalità che hanno arricchito il paese con le proprie opere artistiche, creazioni o ancora ingegno. Nikola Tesla è davvero molto presente, cosi da dare ispirazioni a piccole torrefazioni. Qui incontriamo veri fanatici...
Per godere della vista panoramica sulla città è possibile organizzare un bel trekking sul monte Medvednica. Se avete poco tempo a disposizione, è possibile salire su differenti punti panoramici per dare un'occhio all'intreccio di edifici nuovi, vecchi e parchi con laghi incantevoli e sperimentare l'energia che la città trae dal fiume Sava.
Non potevamo dimenticare la gastronomia locale
Il tempo a disposizione è davvero ridotto per assaggiare tutta la cucina locale.
Il nostro consiglio, è fare tappa al mercato locale Dolac, per gustare i migliori Burek - rotolo di sottile pasta sfoglia con erbette e foraggio o ancora la Bučnica – rotolo di sottile pasta sfoglia con zucca e formaggio fresco.
BELGRADO: la porta dei Balcani
Capitale storica della Jugoslavia. Dal 2006 è capitale della repubblica di Serbia.
Passeggiando per le vie del centro storico, come non notare i segni evidenti che presentano ancora i palazzi, del passaggio di guerre e della storia travagliata della città.
Continuamente contesa tra un popolo e l'altro, oggi Belgrado è una città multietnica. Ci convivono Serbi, Jugoslavi, Montenegrini, Rom, Macedoni...
Ben 115 conflitti dalla sua esistenza, la sua gente si è sempre saputa rialzare. E di fronte ai noti contrasti, percepiamo grinta e voglia di farcela, sempre!
Le nuove generazioni sono sinonimo di novità e intraprendenza, dalle quali abbiamo tanto da imparare.
Stari Gad città vecchia ha tutt'altro che un'aria stanca. Piazza della Repubblica , in serbo Trg Republike è il cuore pulsante della città. Questa piazza venne inaugurata nel 1886 è ha un importante valore storico, non sempre positivo però. Qui, infatti, ebbero luogo alcuni degli eventi più tragici di Belgrado, come le esecuzioni da parte delle autorità ottomane durante la dominazione turca. Oggi è un punto di incontro e di ritrovo, circondata da negozi e locali. Nella piazza, inoltre, si erge la statua equestre di Mihailo III, il sovrano che portò alla liberazione del Paese sconfiggendo i Turchi.
Non ci facciamo mancare una passeggiata al Parco Kalemegdan, per osservare ad occhio nudo, due fiumi che si abbracciano, il Danubio con il Sava
Qui il mercato è sinonimo di un luogo sincero, animato dai contadini dalle vicine campagne. Un pezzo di vita autentica ed espressione della cultura popolare nel cuore cittadino.
In quello di fronte a Skardaljia, antico quartiere dal fascino bohémien, troviamo prodotti della tradizione, legati alla cucina tradizionale. Tanti sono i banchetti che offrono pezzi di carne affumicata, pesce sott'olio o ancora insaccati essicati. Non mancano di certo le verdure in salamoia e fermentate: una tradizione culinaria che conserva strettamente la storia.
Un po' più distante dal centro storico si trova il tempio di San Sava : la più grande chiesa ortodossa del mondo slavo.
Se c'è un aspetto di cui tutti sono orgogliosi in Serbia è quello di aver dato i natali a Nikola Tesla.
Accanto alla chiesa c'è un bellissimo museo che merita di essere visitato.
La leggenda vuole però che Nikola Tesla abbia passato a Belgrado solo 31 minuti della sua vita.
In Serbia la moneta ufficiale è il dinaro serbo (RSD). Sempre meglio avere un po' di contante, le carte di credito sono accettate ma non in ogni locale.
Anche qui per poter navigare in auto o utilizzare il cellulare, utilizziamo una schedina virtuale Holafly. E' possibile attivarla in pochi passaggi, senza disinstallare la propria sim.
La spensieratezza di fine giornata è possibile ricavarla a sud della fortezza della città vecchia.
Ottimi bar per aperitivi con vini naturali e piattini di accompagno . Per i viveurs la vita notturna continua sulle zattere del fiume Drava.
Lungo la rete autostradale della Repubblica di Serbia sono presenti 8 caricatori gratis ed anche i Supercharger Tesla non applicano costi in fase di ricarica.
SOFIA (Bulgaria)
Dopo Atene e Roma, Sofia è la terza città più antica d'Europa.
Raggiungiamo il centro città dopo 5 ore di viaggio. Anche in questa nazione le ricariche presso i supercharger Tesla sono gratuite. Se si visita il Paese di week end la vignetta autostradale costa solo 5 Euro.
Durante la nostra breve permanenza, scopriamo che anche qui è festa nazionale (4 maggio). La maggior parte degli esercizi commerciali sono chiusi. Approfittiamo quindi per visitare grandi e numerosi giardini. Offrono oasi di pace e tranquillità nel caos cittadino.
Passeggiare nel centro di Sofia permette di apprezzare le differenti architetture caratterizzate da cinque secoli di dominio ottomano seguiti da un periodo di indipendenza (durante l’alleanza Balcanica) e dall’influenza sovietica della Repubblica Popolare Bulgara.
La Cattedrale di Alexander Nevski fu costruita tra il 1882 e il 1912 , ospita un museo di icone provenienti da tutto il paese e può essere visitata gratuitamente.
Vicino alla cattedrale si trova la chiesa di Santa Sofia, la più antica della capitale. Risalente al VI secolo, è un simbolo emblematico della storia grazie al suo museo sotterraneo: diversi scavi archeologici, infatti, hanno rivelato una necropoli di epoca romana sotto e intorno alla basilica bizantina. Il complesso rappresenta l’antichissima Sredec, il nome utilizzato nel II secolo per parlare della città.
Ci allontaniamo da Viale Vitosha, classica via commerciale che caratterizza le nostre città Europee, per raggiungere Studentski Grad.
Ci rifugiamo in un ratkia bar, che serve ottimi cibi della tradizione locale leggermente rivisitati, con sottofondo di musica Chalga.
Per chi ha tempo a disposizione, consigliamo di fare un salto a Monte Vitosha, distante 8 chilometri dal centro di Sofia. Facilmente raggiungibile anche con i mezzi, per godere di uno splendido panorama grazie alla presenza della della seggiovia.